1900—1950

L’Europa si prepara alla Belle Époque

In Europa e nel Mondo

La prima metà del Novecento vede mutare radicalmente la geografia politica internazionale. Crollano imperi secolari come quello asburgico (Austria-Ungheria) e quello ottomano. La loro dissoluzione apre la questione balcanica e quella mediorientale che, anche nei decenni successivi del Novecento, si mostreranno focolai di conflitti tra diverse etnie. Nel contempo si affacciano sullo scenario mondiale due nuovi attori destinati a condizionare lo scenario mondiale nei decenni successivi: Usa e Urss.


I primi, gli Stati Uniti, lasciano le politiche isolazioniste e intervengono militarmente sia nella Prima, sia nella Seconda guerra mondiale (ma negli anni Trenta, dopo il crollo della Borsa, devono affrontare una grande depressione economica che ha effetti a livelli internazionali). La seconda, l’Unione Sovietica, nata dopo la presa di potere dei bolscevichi, trasforma a partire dal 1917 l’impero russo in un Paese comunista, cercando di creare, dopo il 1945, una vasta area di influenza sugli Stati confinanti e in via di sviluppo. 

I cambiamenti epocali sono causati principalmente dagli esiti delle due guerre mondiali che fanno registrare, tra militari e civili, decine di milioni di morti in tutto il mondo, e in particolare in Europa e in Asia. A innalzare ulteriormente il bilancio vi sono le vittime dell’Olocausto: nei lager nazisti, durante la Seconda guerra mondiale, si assiste al genocidio del popolo ebraico e di altre minoranze. Al termine del secondo conflitto mondiale, morto Hitler e sconfitto il nazismo, la Germania viene divisa in due Stati, uno sotto l’influenza atlantica a Ovest, e l’altro sotto quella sovietica a Est, mentre il Giappone è costretto alla resa dopo il bombardamento con due ordigni nucleari. 

In Asia alla fine degli anni Quaranta l’India ottiene l’indipendenza dall’impero britannico dopo la grande lotta nonviolenta avviata da Gandhi, mentre la Cina diviene un Paese comunista sotto la guida di Mao Zedong. Due Stati, dall’immensa popolazione e dalla grande estensione, che nei decenni successivi influiranno nello spostare sempre più fuori dall’Europa il baricentro della politica internazionale.

Principali eventi internazionali del periodo

In Svizzera e in Ticino

Entrambi i conflitti mondiali vedono la Svizzera, nella prima metà del Novecento, mantenere la sua posizione di neutralità, ma l’essere al centro di un continente in guerra, ne segna comunque l’economia e la società. Nel 1918 al termine della Prima guerra mondiale lo Stato federale vive la sua più grave crisi politica dalla fondazione. Le difficoltà nell’approvvigionamento di alimenti e l’impennata dei prezzi (più che raddoppiati per il pane dal 1914 al 1918) sono all’origine dello scontento e della miseria in ampie fasce di lavoratori in Svizzera. D’altro canto c’è chi dal rincaro dei prezzi e dalla guerra ha generato grandi profitti. Per questo il partito socialista decide di organizzare una festa per il 10 novembre a Zurigo (primo anniversario della Rivoluzione bolscevica in Russia). Il governo temendo disordini invia l’esercito. 

La risposta è la proclamazione di uno sciopero in 19 centri industriali. La tensione sale e il 12 novembre viene proclamato uno sciopero generale a tempo indeterminato con una serie di rivendicazioni. L’adesione è di circa 300’000 donne e uomini. Di fronte al rischio di uno scontro armato, lo sciopero è revocato con il ritorno al lavoro il 15 novembre. 

Delle richieste avanzate dai lavoratori soltanto due vengono realizzate: il rinnovo del Consiglio nazionale e la settimana lavorativa di 48 ore.

Veduta della polizia a cavallo schierata, durante lo sciopero generale a Zurigo © Fondazione Pellegrini Canevascini
La comunità naturista del Monte Verità ad Ascona - © Fondazione Monte Verità

L’economia del Cantone Ticino nella prima metà del XX secolo è vittima di un crac bancario nel 1914 e della mutata congiuntura interna, perciò anche nei primi decenni del Novecento si continua ad assistere a fenomeni di emigrazione dalle valli. 

In questo periodo si procede al completamento delle opere di bonifica del Piano di Magadino, con la nascita di nuove aree agricole. La creazione delle infrastrutture viarie di fine Ottocento, come i tunnel alpini, porta all’insediamento nel Cantone di industrie finanziate da capitali esteri. Ad Ascona, sul Monte Verità, una comunità ispirata ai valori del naturismo attira intellettuali da tutta Europa. Le mete ticinesi iniziano ad avere sempre più rilevanza per i turisti del Nord Europa.

Si inizia a produrre il modello T della Ford. Sopra lo schema del motore

Tecnologia e scienza

La prima metà del Novecento vede un notevole sviluppo tecnologico mentre prosegue il diffondersi dell’industrializzazione. Continua l’elettrificazione nelle città e iniziano a essere prodotti i primi locomotori elettrici, portando a una progressiva dismissione di quelli a combustibile fossile. Dopo i voli dei pionieri d’inizio secolo, il primato è assegnato nel 1903 ai fratelli Wright, si sviluppa l’aviazione militare e civile, sino ad arrivare negli anni Venti a compiere le prime trasvolate oceaniche.

Per quanto riguarda l’automobile, nel 1908 esce dalle officine Ford di Detroit il primo esemplare del modello «T». È la vettura che inaugura l’era dell’automobilismo di massa ma anche un modello di produzione industriale, detto “fordismo” o “taylorismo”, basato sulla catena di montaggio, cioè sulla scomposizione e parcellizzazione dei processi di lavorazione.

Numerosi sono i progressi nella scienza medica nella prima metà del Novecento, per esempio con la scoperta della penicillina avvenuta nel 1928 da parte di Alexander Fleming e di altri antibiotici in grado di combattere gravi infezioni batteriche. Mentre nel 1944 viene scoperto il cortisone, potente antinfiammatorio e antidolorifico.

Albert Einstein formula la teoria della relatività ristretta
Una città del Texas negli anni Venti. Petrolio e automobili, simboli del Novecento

In campo scientifico la teoria della Relatività elaborata da Albert Einstein e la meccanica o fisica quantistica (cui contribuiscono numerosi scienziati tra i quali Bohr e Heisenberg) stravolgono il modo di concepire la struttura dell’universo e danno il via alle ricerche per l’utilizzo dell’energia nucleare.

Sul fronte della tecnologia vi è da registrare negli anni Trenta il brevettò del transistor, il dispositivo a semiconduttore che è stato alla base dello sviluppo dell’elettronica nella seconda metà del XX secolo. 

Dopo il primo collegamento radiotelegrafico transatlantico realizzato nel 1901 ad opera di Guglielmo Marconi, lo sviluppo tecnologico porta nei primi vent’anni del XX secolo alla nascita degli apparecchi radiofonici in grado di trasmettere voce e musica. La radio diventa il mezzo di comunicazione di massa 

Alexander Fleming scopre accidentalmente la penicillina
A Londra si tiene l’Esposizione internazionale surrealista con opere di numerosi artisti tra i quali Salvador Dalì
Il capolavoro cubista di Picasso dedicato a Guernica, città basca vittima dei bombardamenti tedeschi. Foto: Moleskine su licenza CC BY-SA 4.0

Società e costume

Dal punto di vista culturale la prima metà del Novecento è segnata dal diffondersi delle teorie psicanalitiche elaborate dall’austriaco Sigmund Freud e da altri suoi colleghi quali lo svizzero Carl Gustav Jung. Le tesi hanno particolare influenza su artisti e intellettuali sia per le analisi delle pulsioni e dei pensieri inconsci che condizionerebbero l’agire umano, sia per il rapporto tra individuo e società che porta a una sempre maggiore alienazione e crisi d’identità del soggetto di fronte alla complessità delle comunità contemporanee.

In questo clima si sviluppano nei primi decenni del XX secolo avanguardie artistiche come il Surrealismo, che cerca di rappresentare con le immagini del sogno gli elementi più profondi della psiche. Come nelle altre avanguardie della prima metà del Novecento, dal Cubismo al Futurismo, dall’Espressionismo all’Astrattismo, vi è alla base il rifiuto della tradizione e dei suoi canoni, e spesso anche l’opposizione ai valori e agli ideali borghesi.

Sigmund Freud, padre della psicanalisi, ritratto da M. Halberstadt
L’attrice Louise Brooks, tra le prime dive di Hollywood negli anni Venti, con il celebre taglio a caschetto

In campo musicale negli USA nasce il jazz, forma musicale che ha le sue origini nella cultura afroamericana ma che ben presto trova successo anche in Europa.

Nel settore della moda, soprattutto femminile, si assiste a un netto mutamento durante e dopo la Prima guerra mondiale. La moda della Belle Èpoque, fatta di busti che proiettano in avanti e creano vite strette, già negli anni Dieci ha lasciato spazio a gonne strette e lunghe. Negli anni Venti gli abiti si fanno semplici, con linee dritte, tessuti morbidi e gonne corte per lasciare maggiore libertà possibile ai movimenti.
La donna inizia infatti a essere sempre più anche una lavoratrice nel settore industriale. Persino il taglio femminile dei capelli diventa corto per la prima volta.